La scienza espressa

William Whewell, l’inventore di parole

Qual è l’origine delle parole “mathematician”, “astronomer”, “meteorologist”? Sono tutte e tre parole greche, la prima usata da Platone nella Repubblica, la seconda da Aristotele, ad esempio nell’Etica Nicomachea. Nella lingua inglese mathematician si diffonde a partire dal XV secolo, astronomer dal XIV. Anche meteorologo si trova in Platone e Aristotele, ma col significato più generico di esperto delle cose del cielo e quindi col medesimo significato di astronomo; in inglese, meteorologist è usato dal XVII secolo. E che dire di “naturalist” o “chemist”? Queste parole, che non vengono dal greco, si diffondono nelle lingue europee tra il 1500 e il 1600.

Ma ci sono due termini, la cui nascita è più recente, che hanno avuto una storia particolarmente curiosa: si tratta di “scientist” e “physicist”. Tutte e due queste parole sono state inventate da William Whewell, prete, geologo, storico della scienza, astronomo, fisico, economista, architetto inglese (1794-1866). Whewell incarna quello che definiremmo un tuttologo, se non fosse che questa parola ha generalmente un’accezione negativa.

William Whewell (1794-1866).

Quarterly Review è il nome una rivista britannica fondata a Londra nel 1809, che continuò le pubblicazioni fino al 1967. La rivista si occupava di letteratura e politica: il numero di marzo 1834 ospitò un’anonima recensione del testo On the Connexion of the Physical Sciences (tradotto in italiano nel 1861 col titolo Sulla connessione delle scienze fisiche) dell’intellettuale scozzese Mary Sommerville (1780-1872). Isaac Todhunter, autore di una biografia di Whewell, ci informa che l’autore della recensione era proprio William Whewell. Ecco un estratto dalla recensione.

La tendenza della scienza è per una crescente inclinazione alla separazione e allo smembramento (…). Tra il matematico e il chimico deve essere introdotto un ‘physicien’ (non abbiamo un nome in inglese per lui) che studia il calore, l’umidità e simili. In questo modo la scienza, anche la semplice scienza fisica, perde ogni traccia di unità. Una curiosa evidenza di questo risultato può essere osservata nella necessità di un nome con cui designare gli studiosi che si occupano genericamente del mondo materiale. Sappiamo che questa difficoltà è sentita in modo urgente dai membri dell’Associazione Britannica per l’Avanzamento della Scienza, nei loro incontri a York, Oxford e Cambridge negli ultimi tre anni. Non esiste un termine generico con cui questi gentiluomini possono descrivere loro stessi in relazione alla loro attività. Filosofi viene percepito come troppo generico e altezzoso ed è stato molto opportunamente proibito da Mister Coleridge, nel suo doppio ruolo di filologo e metafisico; si potrebbe piuttosto adottare savans, ma si tratta di un termine francese e non inglese; un ingegnoso gentiluomo (Whewell qui parla di se stesso) ha proposto che, in analogia con artist, si possa costruire scientist e ha aggiunto che non dovremmo avere alcuno scrupolo ad usare questa desinenza, dal momento che esistono parole come sciolist, economist e atheist (…); altri hanno tentato di tradurre il termine usato dai membri di associazioni simili in Germania, ma non è facile individuare un equivalente inglese di natur-forscher (ricercatore della natura). Il procedimento di ricerca potrebbe suggerire, per questi naturae curiosi, alcuni composti indecorosi come nature-poker (colui che si dedica a curiosare la natura) o nature-peeper (colui che sbircia la natura); ma questi sono stati rifiutati sdegnosamente.

Sicuramente Whewell intendeva fare una proposta umoristica, e per questo aveva indicato l’associazione con sciolist (dilettante, saputello) e atheist. Ma sei anni dopo, nel 1840, nella sua opera The Philosophy of the Inductive Sciences, Founded upon Their History, riprese la stessa idea in modo serio.

Le desinenze –ism e –ist sono applicate a parole di tutte le origini: Witticism, Heathenism, Journalist, Tobacconist. Quindi possiamo costruire questo genere di parole, quando ci servono. Dato che non possiamo usare physician per chi si occupa di fisica, ho denominato questa persona physicist. Ma abbiamo urgente bisogno di un nome che descriva un cultore della scienza in generale. Io sono incline a chiamarlo scientist. Come chiamiamo artist un musicista, un pittore o un poeta, uno scientist è un matematico, un fisico o un naturalista.

La diffusione sia di scientist sia di physicist fu lunga e travagliata. Eminenti personaggi come Faraday e Kelvin, che oggi definiremmo ambedue senza esitazione come scienziati e fisici, li disapprovavano esplicitamente. Mentre Faraday preferiva definire se stesso filosofo sperimentale, Kelvin usava naturalista o filosofo naturale; quest’ultimo era il termine usato fin dai tempi di Newton, che infatti intitola la sua opera più importante I Principi matematici della Filosofia Naturale.

Scientist venne usato inizialmente negli Stati Uniti, nell’800, tanto che in Gran Bretagna alcuni oppositori ritennero erroneamente che la parola avesse avuto origine lì. In Gran Bretagna, nella prima parte del XX secolo, almeno nei testi scritti si preferiva ancora man of science. Invece già nell’ultimo quarto dell’800, senza troppo clamore, stava prendendo piede l’uso di physicist. Infine, nel corso del ‘900 le parole si diffusero tanto da essere accettate sull’autorevole rivista Nature a partire dalla fine degli anni ’40.

Carlo Càssola

Per saperne di più:

  • Sydney Ross, Scientist: The Story of a word, articolo pubblicato su Annals of Science, vol. 18, Giugno 1962
  • Isaac Todhunter, William Whewell, an account of his writings, with selections from his literary and scientific correspondence, Londra 1876
  • Marco Fulvio Barozzi, La travagliata storia di una parola: scienziato, Il foglietto.it, 20 Aprile 2021
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