Giuseppe Manfridi
Le voci di Farm Hall
Nel 1945, dal mese di giugno a quello di dicembre, i dieci più importanti fisici nucleari tedeschi vennero segregati a Farm Hall, una villetta nei pressi di Cambridge all’interno della quale, in precedenza, erano stati nascosti microfoni ovunque. Tutte le loro conversazioni furono così registrate e verbalizzate. Tali conversazioni vennero rese pubbliche agli inizi degli anni novanta, e costituiscono l’ossatura della sceneggiatura immaginata da Manfridi.
Nella finzione, l’autore aggiunge personaggi apparentemente minori (tre dattilografe, un maggiore dell’esercito britannico, ecc.) illuminando la drammaturgia con il contrasto vivido tra le vicende dei personaggi storici – gli scienziati tedeschi – e quelle dei personaggi di finzione.
Quarta di copertina
Giuseppe Manfridi è scrittore e autore teatrale rappresentato in Italia e all’estero. Tra le sue commedie di maggior successo Giacomo il prepotente (1989), Ti amo Maria! (1990), La partitella (2007), L’osso d’oca (2007). Debutta nella narrativa con il romanzo Cronache dal paesaggio (Gremese 2006). In gara allo Strega 2008 con La cuspide di ghiaccio (Gremese). Da ultimo Teatro dell’eccesso capitolo secondo (La Mongolfiera 2013) e Le filastrocche della nera luce (cronache della Shoah), (La Mongolfiera, 2019). Nel 2016 ha pubblicato Anatomia della gaffe e nel 2017 Anatomia del colpo di scena, entrambi con Lepre edizioni.